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L'attesa



Una stazione vuota all'alba

In un bar di una qualsiasi stazione, alle sei di mattina, un caffè amaro dimenticato su un tavolino d'acciaio e il pacchetto di Winston Blue posato di fianco. Un treno passa facendo quel rumore che ricorda tanto la vita. Un rumore forte, stridente, presuntuoso. Si ferma. Gente che scende, gente che sale, gente che si mescola in quel marasma assordante di esistenze irrisolte, nessuno si guarda negli occhi. E perché, poi, dovrebbero farlo?

I primi raggi solari cercano di penetrare una nube densa e grigiastra, troppo occupata a specchiarsi in una putrida pozzanghera per accorgersene. La radio trasmette i Velvet Underground, il tipo dietro al bancone tossisce e scatarra in un fazzoletto, il treno riparte.

In un bar di una qualsiasi stazione sfila una Winston dal pacchetto, ci gioca un po' tenendola stretta tra il pollice e l'indice della mano destra, poi se la mette in bocca, lentamente, avvolgendo la parte arancione con le sue labbra voluttuose e morbide. Non l'accende. Chiude gli occhi per qualche istante mentre accavalla le gambe e porta le mani intrecciate dietro al collo. L'attesa, prima di allora, non era mai stata così quieta e silenziosa. Liscia come le guance di un infante. Dolce come quel ricordo ormai diventato casa, rifugio di notti insonni costellate da incubi lucidi. Attendere era sempre stato un verbo angosciante, un'operazione a cuore aperto dove l'anestesia non ha funzionato correttamente, e senti mani fredde che ravanano nel tuo corpo. Sconosciuti che tagliuzzano e tirano i fili della tua vita. Aveva sempre avuto paura di perdere tempo, di non vivere tutto a pieno, di perdere occasioni, momenti, persone, disimparando l'arte dell'attesa. E poi, l'unica cosa che perse, fu la ragione.

Si infila il cappotto ed esce dal bar, con la sigaretta ancora in bocca. L'accende. Fa un lungo tiro mentre socchiude gli occhi. Sono quasi le sette. l sole scalda timidamente la punta del suo naso, la nube è ancora lì ma non sembra essere la stessa di qualche minuto prima.

In una stazione di una qualsiasi città i treni passano uno dopo l'altro, sembra quasi che si rincorrano. Chissà dove vanno tutte queste persone, a cosa pensano, dove vivono, cosa mangiano a colazione e cosa fanno prima di addormentarsi. Chissà se anche loro hanno imparato ad aspettare. Chissà di quali scelte si pentono.

Ecco che arriva, improvviso e disarmante, come uno schiaffo in faccia, come un infarto, come un bellissimo libro pagato un euro al mercatino dell'usato. Il suo odore. La sigaretta cade, scivolando dalle dita, lo sguardo si fa acuto mentre si amplificano tutti i sensi. Odore di miele, cicche alla fragola e marijuana. Si mette in punta di piedi, barcollando un po', mentre cerca di scrutare al di là della folla impetuosa. Sente la sua presenza pur non vedendo il suo corpo, brividi percorrono la schiena giungendo al collo. Attendere. Sperare. Gioire. Credere. Amare. Scopare. Tutto si mescola insieme al suo odore che lacera e smembra gli anni passati. Le nottate in bianco passate a fare sesso sul divano, tutti i film che hanno visto insieme, quel viaggio assurdo ad Amsterdam, l'ultimo regalo mai aperto, quella volta che hanno fatto l'albero di Natale insieme per poi sbronzarsi e ballare nudi sul balcone. Il sapore del suo sesso.

Una mattina qualunque di un giorno qualsiasi, di una vita complicata e irrisoria, il dolore, la rabbia e la mancanza si sciolgono in un abbraccio forte, che spezza le ossa. L'odore di cicche alla fragola si lega chimicamente a quello del ginepro. I rimorsi e i rimpianti vengono spazzati via da due mani che si stringono. Il suo cappotto viene bagnato da una lacrima salata mentre i loro cuori si sovrappongono e danzano sulla stessa, identica, frequenza musicale.

Fuori da un bar di una qualsiasi stazione, di una qualunque città, finalmente si sono ritrovati e la pace dei sensi non è mai stata così violenta.


Così immagino il nostro incontro, quando i fantasmi non mi lasciano dormire. Ci incontreremo di nuovo, fra milioni di vite, in una qualsiasi stazione. Oppure dove vuoi tu.



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